M A R I O V A TR I NI
C O R S O DI SHIATSU
DE VECCHI EDITORE
Mario Vatrini
C O R S O DI SHIATSU SHIATSU le tecniche di base per ridare la salute fisic a e mentale e per innescare le capacità di auto-guarigion e del corpo
Giovanni De Vecchi Editore - Milano
Mario Vatrini
C O R S O DI SHIATSU SHIATSU le tecniche di base per ridare la salute fisic a e mentale e per innescare le capacità di auto-guarigion e del corpo
Giovanni De Vecchi Editore - Milano
INTRODUZIONE
In questo libro vengono presentate diverse tecniche di base a uso professionale. A differenza della maggior parte delle pubblicazioni in materia, questo testo intende portare all'attenzione l'analisi del dettaglio tecnico, i passaggi tra un movimento e l'altro, piuttos to che la sem pli ce descrizione. Lo scopo è quello di dare all'utente tutte le informazioni necessarie per eseguire corretta-
mente un "kata" di Shiatsu. Esistono diversi stili, ognuno dei quali adotta un proprio modo d'eseguire le te cn ic he di pr ess io ne, unif orm ando si a un model lo di procedura che può variare sotto l'aspetto sia teoric o sia pratico. 1
Kata: sequenza prefissata d'azione, che lo stu dente ripete fino fino al raggiungimento d ell'automati ell'automati smo nell'esecuzione. nell'esecuzione. 1
i l d i p l o m a d e l l 'A 'A u t o r e
7
Nel nostro caso, per la formazione iniziale dell'operatore" di Shiatsu, si utilizzano due kata: il primo, intro1
Operatore di Sh iatsu: si preferisce questo termi ne a qu ello di terapista. Il concetto di terapia e cu ra nello Shiatsu è m olto diverso da quello comune mente inteso. 1
8
duttivo, si ispira in parte a quello della Nippon Shiatsu School ed è appunto quello che descriveremo. Il secondo, di difficoltà superiore, ricalca fedel mente quello della Scuola lokai (noto in Italia come Zen-Shiatsu), e a esso ci si accosta solo dopo aver ben padroneggiato il primo.
LO SHIATSU
Come metodica manuale, lo Shiatsu può essere abbinato a qualsiasi altra pratica intesa a ristabilire o a mante nere la salute in modo naturale. Au tonomo e autosufficiente, lo Shiatsu può però benissimo integrarsi con manipolazioni vertebrali, fisiotera pia, ginnastica, tecniche particolari di respirazione e così via. Lo Shiatsu, se usato con competen za e cognizione di causa, può esse re di notevole aiuto per chiunque intervenga su altre persone per sti molarle a risolvere i loro problemi. La competenza, nel nostro caso, di pende dalla capacità di percepire con sicurezza quello che le mani stanno toccando, unita a un chiaro intendimento dell'obbiettivo che una determinata tecnica si propone. Se, e non è cosa da poco, l'operato re riesce a "capire" con le proprie m a n i e da questa comprensione de cifrare la "storia" della persona trat tata, il suo Shiatsu riuscirà effettivamente a intervenire: l'individuo trar-
rà degli spunti per cambiare e ottenere benessere e salute. Come altre form e intes e a liberare il "guaritore interiore" in ciascuno di noi, anche lo Shiatsu ha un a visi one
dell'individuo come totalità inscindib i e di mente-corpo. Quello che noi siamo viene influenzato dall 'amb ien
te in cui viviamo (la gente, l'aria, l'acqua ecc.) e dalle sostanze di cui ci nutriamo, con effetti spesso nega tivi per il nostro equilibrio. Le pressioni dello Shiatsu si propon gono di "risvegliare" l'organismo in dirizzandolo verso una diversa con sapevolezza del proprio stato, con la quale possa riprendersi e curarsi ne l tempo. Se la capacità d'autoguarigione è in nata, come mai non avviene sponta neamente? Instabilità emotiva, in quinamento ambientale, sofistica zioni alimentari, abuso di farmaci, le sioni strutturali, sono tutti fattori che inibiscono questa capacità, portan do invece alla perdita della salute. Nella visione dell'individuo come un insieme di corpo-mente, sono scon sigliabili metodi e approcci che, per annullare dei sintomi, generino effet ti collaterali negativi. Nessun siste ma inteso al ripristino della salute dovrebbe far diminuire le capacità naturali del corpo, vale a dire l'equi librio, la sinergia e l'efficienza fra le sue parti. Lo Shiatsu, se usato secondo le sue regole, non produce effetti collaterali indesiderabili. Esiste soprattutto la certezza dell'operatore che, qualsia si fenomeno possa verificarsi, dipen de da reazioni spontanee dell'orga-
nismo, da assestamenti naturali che possono variare da persona a persona. Per quanti intendano ridestare le ca pacità innate degli individui a guarir si usando metodi naturali, lo Shiatsu può essere uno strumento prezioso, purché, come tutti gli strumenti, si impari a usarlo. Naturalmente, un libro è utile come strumento di diffusione e insostituibi le come riferimento, ma i migliori ri sultati si ottengono solo conl'insegna mento diretto di un buon insegnan te o maestro all'interno d'una scuola.
L'ORIGINE DELLO SHIATSU In Giappone , la medicin a tradiziona le prende il nome di k a m p o o i l m o d o c i n e s e di mantenere e ripristina re la salute. Senza entrare nel detta glio delle origini e sviluppi della me dicina cinese, argomento che esula dagli scopi di questo manuale, si ri tiene che la matrice originaria pro venga dall'India. Le conoscenze, portate all'est da viaggiatori e mona ci budhisti, hanno seguito due per corsi diversi: uno verso la Birmania, Cambogia, Laos e Thailandia dove sono arrivate pressoché immutate rispetto alle originarie; uno invece dalla parte opposta, verso nord, at traverso i regni himalayani fino in Ci na. Influenzato dal Taoismo e dal Confucianesimo, questo corpus di conoscenze ha subito profonde mu tazioni sino a divenire effettivamente un'altra cosa. Il pensiero medico cinese ha, a sua volta, influenzato Vietnam e Corea;
10
da qui, attorno al VII secolo della nostra era, si è diffuso in Giappone subendo ulteriori trasformazioni. Le pratiche mediche cinesi del sud si basano fondamentalmente sulla fitoterapia, quelle del nord, che ci interessano particolarmente, sull'a gopuntura, la moxa, la coppettazio ne e il t u i - n a o l' a n - m o (gli ultimi due termini stanno, in epoche diverse, per trattamento manuale, più preci samente, il primo significa "premere sostenendo" e il secondo "premere e strofinare".) La tecnica consiste in vibrazioni, percussioni, sfregamenti, pressioni, stiramenti e presume per la sua ap plicazione, la conoscenza dei princi pi medici tradizionali. Il "modo cinese" diventò il "modo giapponese" con il passare dei seco li, raggiungendo il massimo della po polarità nel periodo Edo (16161867), quando il Giappone era un paese chiuso agli stranieri. Tui-na e an-mo avevano, nel frattempo, perso la distinzione iniziale, diven tando a n - m a , mentre le tecniche ve nivano custodite gelosamente come proprietà familiare. SUl finire di quel periodo, il governo decise che l'an-ma diventasse attivi tà privilegiata per i non-vedenti. Per qualche motivo, il metodo deviò allo ra dalle intenzioni del "kampo" di ventando una specie di massaggio rilassante, molto simile al "massag gio orientale" praticato un po' do vunque oggi in Estremo Oriente. De cadde, quindi, perdendo qualsiasi connotazione medica o, quanto me no, intesa al mantenimento della sa lute.
Con l'avvento della dinastia Meiji, nel 1868, il Giappone aprì le sue frontiere e, con le tante novità, arri varono anche alcuni metodi occi dentali di manipolazione. Diversi esperti, stimolati dalle novità, iniziaro no una rivalutazione dell'an-ma, cer cando di ritrovare il filo perduto e di ridare una dignità alla loro pratica. Scelsero la manualità dell'an-ma che, oltre ad aver inequivocabilmen te dimostrato la sua efficacia, più si era avvicinata alla mentalità giappo nese, cioè l a p r e s s i o n e p u r a . Tuttavia, per eludere la stretta rego
lamentazione vigente (siamo ai primi del Novecento), decisero di chiama re il metodo Shiatsu. Dovevano pas sare diversi anni prima che lo Shiat su fosse riconosciuto come pratica autonoma, cosa che avvenne nel 1954. Lo Shiatsu è stato introdotto in Italia a partire dalla metà degli anni Setta ta da Yuji Yahiro, che lo ha diffuso secondo i principi del "kampo" tradi zionale. Da quel fragile inizio sono passati diversi anni e lo Shiatsu è oggi una pratica diffusa, che sono in molti a voler imparare.
11
I LEZIONE
Prima d'iniziare un trattamento di Shiatsu vero e proprio, di passare al le pressioni, l'operatore deve con trollare se la struttura fisica di chi lo riceve presenta delle differenze fra il lato destro e il sinistro. I motivi di queste asimmetrie possono essere i più diversi ed è veramente molto dif ficil e stabilir ne la ca us a esatta , la quale è tuttavia in ogni caso ricondu cibile a errori posturali e respiratori, oltre che a un abuso di gruppi mu scolari a discapito di altri. Per esem pio, dovendo sollevare un oggetto,si tende a usare soprattutto il braccio destro. Ciò va a discapito della mu scolatura del braccio sinistro, che resta molto più debole perché poco esercitata. Un'azione non viene mai compiuta da un solo muscolo, bensì da un in seme di muscoli o gruppi muscolari che contribu iscono al movi mento , per questo motivo una debolezza o un'ipetonicità muscola re monolaterale per quanto appare ntemen te isolata,
genera una condizione che
"viaggia" lungo tutta la struttu ra. provocando disallineamenti e stortur e a n c h e m o l t o lontane dalla malfun zione
persona che riceve il trattamento a mettere in moto le proprie capacità rigeneratrici. Non è forse meglio pre parare questa persona, mettendola in una condizione strutturale tale per cui lo Shiatsu raggiunga il massimo della sua efficacia? Immaginando una persona vista di fronte o di schiena (figg. 1 e 2) con una linea che divide il corpo a metà, la condi zione ideale a cui ricondurre (sia pu re tempo rane amen te) la struttura os servabile è quella in cui la parte des tra e la sinistra non presentino diffe renze misurabili. Si tratta, quindi, di "pre-disporre" una persona allo Shiatsu. U k e è prono, le braccia lungo i fian chi, la testa girata di lato (fig. 3). Da questa posizione Tori inizia la verifi ca della struttura? No! Perché Uke tende a girare la testa dal lato più confortevole, evitando di ruotarla nella direzione fastidiosa. È piuttosto raro, di questi tempi, che qualcuno non abbia blocchi monola terali del collo, riuscendo a girare la testa meglio da un lato che dal l'altro. 1
2
d'origine .
Uno degli scopi dich iara ti dallo Shiatsu è quello di ripristinare le funzioni dell'organismo, di stimolare la
1
Uke: che esegue in modo nascosto ed invisibile.
il ricevente.
²Tori: che esegue in modo manifesto e visibile. L'operatore.
13
14
Per incominciare, Tori deve invece porsi alcune domande:
1. Esiste una differenza di lunghezza fra le ga mb e?
Primo test
• Tori dice ad Uke di app ogg iar e la fronte sulle mani (fig. 4). La testa viene così a trovarsi in una posizione neutra.
15
• Poi afferra Uk e per le cav igl ie (fig . 5) e, assestando , si assicura che la struttura sia perfettamente allineata. Senza questa premessa il test viene falsato. È incredibile quanto la per1
cezione di alcuni Uke del proprio corpo sia alterata, di come si "senta no diritti" quando invece presentano un arco molto evid ente (fig. 6). • Tori si mette in seiza e c a m b i a presa (figg. 7 e 8): le quattro dita del2
Per "assestamento" s'intende scuotere orizzon talmente il corpo per accertarsi che sia perfetta mente a llineato. 1
2
Seiza: posizione seduta sui talloni.
Qui sotto, la posizione corretta di Uke in questa fase preliminare
16
17
18
Tori osserva, in questo caso, una marcata differenza
le mani sono sul dorso del piede, i pollici sulla pianta. Prima tira a sé e poi spinge le gambe di Uke verso la tes ta (fig. 9). • Mantenendo la spinta, osserva l'allineamento orizzontale dei malleoli interni (fig. 10). Se uno dei due è più "basso" dell'altro, ne conclude che esiste una differenza di lunghez za fra gli arti inferiori e che una gam ba è più "lunga" dell'altra. Se Tori considerasse invece il malleolo interno più "alto" (più verso la testa di Uke), direbbe che quella è la gam ba più "corta" rispetto all'altra.
19
20
In realtà, una vera asimmetria degli arti inferiori, intendendo con questo una malformazione ossea per cui un arto risulta, se misurato, più corto, è molto rara. Nella stragrande mag gioranza dei casi dipende da altri fattori, a causa dei quali sembra che esista una differenza di lunghezza fra le gambe. Può darsi che non emerga una ap prezzabile differenza d'allineamen to, con Uke in posizione neutra. Tori, comunque, non può escludere che, posizionando diversamente la testa di Uke, questa differenza non com paia. La procedura da seguire è la stessa in ogni caso.
2. Esista o meno una differenza, c'è un blocco del collo?
• Per saper lo, Tori dice ad Uk e di girare la testa di lato e mettere le braccia lungo i fianchi (fig. 11). • Di nuovo aff erra i pie di di Uk e, li ti ra a sé e poi li spinge verso la testa. • Oss erv a se, con la tes ta ruo tat a da quel lato, la differenza di allinea mento dei malleoli interni è cambia ta rispetto all'osservazione prece dente nella quale la testa era in posi zione neutrale.
3. L a d i f f e r e n z a d ' a l l i n e a m e n t o è aumentata, diminuita, invariata?
• Tori prende mentalmente nota di quanto ha sotto gli occhi e chiede a Uke di girare la testa sul lato oppo sto (fig. 12).
21
• Ancora una volta tira e spinge i piedi di Uke e osserva se vi sono va riazioni della distanza verticale fra i due malleoli interni (fig. 13). 4. Con la testa girata da quel lato, cambia l'allineamento dei malleoli interni di Uke?
• Tori oss erv a e pren de not a dell 'e ventuale cambiamento. • Se, per esempio, quando Uke aveva la testa girata a destra la distanza fra i due malleoli aumenta v a (fig. 14), Tori ne deriva che un blocco del collo esiste. Non solo, ne consegue anche che questo blocco nella parte alta del corpo influenza e altera tutta la strut tura fino ai piedi.
• Se invec e, qu an do Uke av eva la testa girata a sinistra, la distanza fra i due malleoli diminuiva (fig. 15), To
ri, oltre a un'ulteriore conferma di blocco del collo, ne conclude che la rotazione a sinistra è correttiva. • Se la rotazione della testa a de stra provoca una differenza e la rota zione a sinistra non cambia nulla, Tori considera quest'ultima indiffe rente per la correzione (come se la testa fosse in posizione neutra). In questo caso può dedurre che l'orga nismo non ha ancora compensato e si tratta di una condizione recente facilmente trattabile. In altri termini: ogni volta che Uke ruota la testa verso destra nelle azio ni della sua giornata, provoca un'al-
In questo caso, la differenza si è trasferita all'altra gamba. È un caso raro, ma può verificarsi
22
Esempio d'aumen to della differen za con la testa girata verso destra Esempio di diminuzione della differenza con la testa girata verso sinistra. I due malleoli sono praticamente allineati
23
24
terazione della propria struttura. A lungo andare l'asimmetria si croni cizza e diventa difficilmente correg gibile. Un esempio classico è quello della persona che lavora ad una scri vania con il telefono di fianco. Ogni volta che suona gira la testa da quel lato, usa i muscoli di quel lato per prendere l'apparecchio. Ricevendo molte telefonate nella giornata...
L'esempio che segue si riferisce a un caso in cui esista un dislivello fra i malleoli con la testa in posizione neutra, e in cui questo aumenti ruo tando la testa prima da un lato, per diminuire ruotandola dall'altro. Il trattamento di correzione ha lo sco po di annullare questa anomalia e consiste nella trazione della gamba più "corta", in questo caso la sini stra, facendo ruotare la testa prima di eseguire la trazione. • Supponiamo che Uke sia con la testa girata verso sinistra e le brac cia lungo i fianchi. • Tori chiede di ruotare vigorosa mente la testa per tre volte (fig. 16). La testa di Uke finirà girata a destra dopo la terz a ripetizione. • A que sto punto Tori esegu e la tra zione mantenendola costante, men tre dice a Uke di fare tre respirazioni addominali profonde (fig. 17). • Solo dop o la ter za espi razi one To ri riappoggia la gamba di Uke to gliendo la trazione. La procedura volte.
va ripetuta per quattro
5. La differenza fra i malleoli esi ste ancora oppure no?
• Tor i ripete i tes t e os se rv a se la ro tazione del collo a destra e a sinistra influenza ancora la lunghezza delle gambe. Il punto da osservare, ricor do, è l'apice dei malleoli interni. • La ga mb a che pri ma era più "lun ga" (quella non trazionata) dovrebbe essere diventata la più "corta". In
25
questo caso Tori ha ottenuto il risul tato voluto e sarà il corpo stesso di Uke ad assestarsi su nuove basi. To ri può passare al trattamento di Shiatsu vero e proprio. Se invece non si verificano apprez
26
zabili variazioni d'allineamento fa cendo ruotare la testa nei due sensi, Tori deduce che un'eventuale diffe renza delle gambe non dipende dal collo, ma da altri fattori ancora da accertare.
II LEZIO NE
Tori si pone la domanda: " S e p o s s o osservare una differenza fra l'alli neamento dei malleoli e ciò non dipende dal collo, da cosa dipen derà?" Secondo
2. Tori è in seiz a, co n i pie di di Uke davanti alle proprie ginocchia. Prende i piedi nel modo già de scritto (fig. 9). Tira e spinge le gambe verso la testa.
test
Lo scopo è di verificare se il disalli neamento fra i malleoli interni dipen de da una distorsione del bacino. 1. Uk e è pro no, con la fron te app og giata sul dorso delle mani (fig. 6).
3. Mantenendo la spinta, osserva se i malleoli interni o i talloni so no allineati e prende mentalmen te nota dell'eventuale differenza, a causa della quale una gamba si presen ta più "l ung a" (figg. 9-18).
Posizione sbagliata della testa di Uke. Il test viene falsato
27
4 . Piega due volte le gambe di Uke, portando i talloni contro i glutei (fig. 19). Scopo di queste due flessioni è sciogliere eventuali blocchi delle ginocchia, che po trebbero falsare il test. 5. Tori bada che le ginocchia di Uke siano accostate e piega ancora le gambe. Deve osservare se, quando le gambe superano la verticale durante la flessione, la differenza diminuisce (fig. 20). Se ciò avviene, Tori può dedurne senz'altro un disallineamento del bacino che coinvolge l'assetto degli arti inferiori. N . B . La flessione delle gambe, in questo caso, è minore della prece
28
In alcuni Uke, i talloni non riescono a toccare i g l u te i p e r u n a e c c e s s i v a r i g i d e z z a m u s c o l a re. In questo caso viene considerata la mas sima capacità individuale
dente, superando di poco la vertica le (fig. 21 ). L'esempio di predisposizione che segue si riferisce a un caso in cui la gamba sinistra sembra più "lunga" della destra. Se fosse invece la de stra, le istruzioni seguenti andrebbe ro invertite.
29
due osservazioni: i malleoli do vrebbero essere allineati e resta re tali anche durante i piegamen ti delle gambe. Tori può iniziare il trattamento di Shiatsu, lasciando però l'asciuga mano durante la posizione prona. Il bacino resta così in posizione corret tiva durante le pressioni, le quali ac quistano una maggiore efficacia. Si potrebbe dire che: conviene spinge re un'automobile su una strada in discesa, piuttosto che su una in sa lita!
1 . Tori dispone diagonalmente un asciugamano arrotolato, in modo che un lato sia sotto la spina ilia ca anteriore sinistra e l'altro sotto il trocantere destro di Uke (fig. 22). 2 . Di nuovo, facendo riferimento ai malleoli interni o ai talloni, ripete la misurazione delle gambe e le flessioni. Questa volta non do vrebbero esserci differenze nelle
30
Se nessuno dei test descritti rivela alterazioni, Tori ne deriva che Uke non ha bisogno delle correzioni strutturali descritte e inizia subito con lo Shiatsu. Qualcuno potrà chiedersi perché tante pagine vengano dedicate alla correzione strutturale prima del trat tamento di Shiatsu. La risposta è ov via: l'individuo che presenta la co- alterazione descritta, munissima cammina "zoppo" e questo non può che influire negativamente sul suo equilibrio interno.
III LEZIO NE
Premessa importante
Prima a una ratore dentro
di "mettere le mani addosso" persona, conviene che l'ope "cerchi" per qualche secondo di sé (fig. 23). Cosa troverà,
se troverà... non posso saperlo! Fat to sta che lo Shiatsu si rivolge alle parti sconosciute dell'individuo ed è bene che l'operatore si abitui a cer care la concentrazione prima di ini ziare un trattamento.
31
Che cos'è un sun?
Per sun (dizione giapponese) s'in tende comunemente la distanza intercorrente fra le due pieghe del dito medio piegato, equivalente ad 1 sun (fig. 24). La misura di quattro di ta corrisponde a 3 sun. Sono state codificate 4 linee verticali e parallele sulla schiena, di riferi
32
mento per trovare i punti da trattare. La prima linea è la mediana e divide il corpo in due parti uguali. La seconda corrisponde al margine esterno dei corpi vertebrali. La terza è a un sun e mezzo dalla prima. La quarta è a tre sun dalla prima e, nella posizione prona, corre lungo il margine interno della scapola.
La sequenza
Uke è in posizione prona, le braccia lungo i fianchi, la testa ruotata. Tori è in seiza alla sua sinistra. • L'esterno della coscia destra di Tori deve essere a contatto con il corpo di Uke (fig. 25), perciò il suo braccio sinistro viene spostato a for
ma re un angolo di 4 5 ° con il tro nco , spazio in cui Tori può entrare. Il braccio di Uke non deve mai frapporsi fra i due. Tori divarica indice e medio delle due mani e li sovrappone (figg. 26 e 27). Poi strofina per tre volte dall'alto verso il basso la zona a lato della co-
33
34
lonna vertebrale (seconda linea) (fig. 28). Questo primo passaggio, oltre a stimolare, ha anche lo scopo di infor mare l'operatore dello stato di salute dell'individuo trattato. Tori prende nota mentale delle contrazioni e del le alterazioni che incontra passando con le dita. Mani a croce. Tori preme con il pal mo sulla zona lombare, coordinando la pressione con la respirazione di Uke (fig g.29 ,30 e 31). Stabilito che Tori è alla sinistra di Uke, è la sua mano sinistra che si sovrappone alla destra incrocian dosi. L'indice della destra appoggia com pletamente sulla colonna vertebrale. Tori deve badare ad appoggiarsi con tutta la mano, evitando pressioni parziali che possono essere doloro se per Uke.
35
1 . Contemporaneamente alla pres sione, Tori dice ad Uke d ' i n s p i r a r e profondamente con l'ad dome. 2 . Alla fine dell'inspirazione, Tori di ce ad Uke di restare i n a p n e a per cinque secondi, mentre mantie ne una pressione ferma. Convie ne che Tori c o n t i ad alta voce i secondi d'apnea. Uke può avere delle idee personalissime sulla durata di un secondo! 3. Quando Uke espira Tori toglie la pressione, mantenendo tuttavia il contatto. 4. Poi Tori dice ad Uke d'inspirare ancora e questa volta non preme durante l'inspirazione. Le mani incrociate di Tori seguono il mo-
36
vimento lombare restando solo appoggiat e. 5. Tori fa pressione mentre Uke espira. Ancora una volta Uke deve restare in apnea per cinque secondi mentre Tori mantiene la pressione. 6. Quando Uke i n s p i r a , Tori toglie la pressione mantenendo il con tatto. Ripetere per 5 volte la sequenza
1-6.
A cosa serve l'azione appena de scritta?
Questa è una domanda classica che può essere estesa a tutte le azioni di
Shiatsu! Lo Shiatsu intende trattare l'individuo nel suo insieme e non ri duce la sua attenzione a un segmen to del corpo o al trattamento di una sola sintomatologia. La conoscenza dell'essere umano, per ammissione degli stessi ricercatori e scienziati (antichi o moderni, orientali o occi dentali), è ancora ben lontana dall'a ver tutto dimostrato e codificato. In pratica: nessuno sa a tutt'oggi come funzioniamo veramente e qualsiasi affermazione teorica è tutta da di mostrare. Ciò che importa, invece, è che l'azione cambi lo stato della persona. In meglio, naturalmente! A questo punto, Tori si gira, ponen dosi perpendicolarmente a Uke (fig. 32). La mano sinistra di Tori va sulla zona dorsale alta e la destra sul sa cro (figg. 33 e 34). Appoggiandosi
37
38
con il peso del corpo e non u s a n d o la forza distende la colonna di Uke. Lo stiramento va ripetuto per 3 volte. Tori mette zona della (fig. 35) e (figg. 36 e
il palmo delle mani sulla settima vertebra dorsale si appoggia con il peso 37). Le mani sono paralle
le e a lato della colonna, ma le dita
puntano in direzione opposta. La pressione viene mantenuta per cinque secondi con le mani in quella posizione, mentre Tori dice ad Uke di respirare profondamente con il to race. Ripetere per 3 volte. Poi Tori inverte le mani e ripete. Se, per esempio, la mano destra di Tori era
L'indice di Tori indica la zona della colonna vertebrale corrispondente alla settima verte bra dorsale
39
40
a destra della colonna e puntava verso la testa, mentre la sinistra sul l'altro lato puntava verso i piedi, questa volta Tori fa l'azione op posta. Secondo la medicina tradizionale ci nese, la zona premuta corrisponde al diaframma, allo stomaco e al sangue. Molto spesso la combinazione di respirazione e pressione provoca un udibile "click" di movimento verte brale. È un'auspicabile manipolazio ne spo ntan ea di sblocco articolare.
41
IV L E Z I O N E
L'operatore di Shiatsu introduce la pressione sui "punti vitali", minusco le zone sulla superficie del corpo im portanti per lo Shiatsu, l'agopuntu ra, la moxibustione. La tradizione estremo orientale (cinese, giappone se, coreana, vietnamita) e la pratica empirica derivata hanno teorizzato e dimostrato che la stimolazione di queste zone è particolarmente effi cace, sia per il trattamento di deter minati sintomi che per il manteni mento della salute. Il termine giap
ponese è t s u b o . La stimolazione de gli tsubo indicati nel corso della se quenza è essenziale per il buon fun zionamento del corpo. Nel testo, ol tre al nome in giapponese o, occa sionalmente, in cinese, è riportata la traduzione del termine (quando nota all'autore). Considerando che lo Shiatsu è una disciplina nipponica, viene adoperata in genere la termi nologia di quel Paese. Si potrà anche notare che i sintomi elencati sono spesso abbinati in as-
43
senza di qualsiasi logica razionale e che la pressione su uno stesso tsu bo può servire per disturbi apparen temente scollegati l'uno dall'altro. Vale sempre la pena di ricordare che l'approccio dello Shiatsu è molto di verso dal nostro e che la concezione del corpo non si basa su un'anato
Kensei: pozzo della spalla L o c a l i z z a z i o n e : in un incavo pro fondo sul muscolo trapezio (fig. 40), a metà d'una linea che congiunge la settima vertebra cervicale all'acromion. Kensei è sul punto più alto del trapezio. S i n t o m i : svenimen to, vertigini, qual siasi trauma o contusione, gambe gonfie, dolore alla zona renale, torci collo, incapacità ad alzare il braccio, problemi pre o post parto. Da trattare molto leggermente in gravidanza .
44
mia visibile ma su collegamenti invisibli (meridiani). Tori si alza e si rimette in seiza, an dando a premere sul punto K e n s e i con il pollice ( f i g g . 38 e 39). La pressione deve essere mantenu ta costante per 10 secondi e ripetuta per 3 volte.
• La tes ta di Uke è gir ata dal lato della pressione. • Tor i, di rego la, ha le gin oc chi a ri volte nella stessa direzione del viso di Uke. Tori non spinge mai usando la forza muscolare! La posizione che assu
me gli consente di appoggiarsi al punto, dirigendo la pressione verso la settima vertebra dorsa le. Tori si alza e si rimette in seiza a lato di Uke (figg. 41, 42 e 43). Una mano è appoggiata al proprio ginocchio, mentre l'altra stringe il muscolo tra pezio 3 volte per 10 secondi.
45
La stretta va lasciata gradualmente. Tori gira il corpo ponendosi perpen dicolarmente a Uke e stira di nuovo la co lo nn a (figg. 33 e 44)
46
Le braccia di Tori sono tese, le mu scolature delle braccia rilassate. Qualsiasi tensione muscolare provo cherebbe una vibrazione che si ri-
Regola Quando Tori assume la posizione in cui il ginocchio più vicino ad Uke è a terra e quello dell'altra gamba è alzato, la pressione va fatta a pollici so vra ppos ti; il pollice di sotto è quello del b raccio più vicino al corp o di U ke.
fletterebbe sulla pressione. Caratte ristica della pressione di Shiatsu è l'immobilità.
Tori prende il braccio sinistro di Uke
e pi eg a il gomi to a 9 0° (fig. 45) . Poi cambia posizione appoggiando il piede sinistro a terra. Il ginocchio destro è a contatto con il corpo di
47
Uke. Fa pressione a pollici sovrap posti su T e n s o (fig. 46). La pressione va mantenuta 10 secondi e ripetuta per 3 volte. Il braccio di Uke ritorna lungo il fianco. Pressione a pollici sovrapposti su Y i n k o u (figg. 47 e 48), posto sotto l'apice inferiore della scapola. La pressione va mantenuta per 10 secondi e ripetuta per 3 volte. La parte dello Shiatsu più difficile da spiegare è quella relativa alla qualità della pressione. Se Tori pre me usando la forza muscolare, la pressione diventa violenta, incon trollata e insopportabilmente doloro sa ! Tori deve imparare ad usare il
48
Tenso: antenati celesti L o c a l i z z a z i o n e : in un incavo al centro della scapola, percepibile solo quando i l braccio è a 90°. Su una linea orizzontale che parte da sotto l'apofisi spinosa della quinta vertebra dorsale. S i n t o m i : dolore alla spalla, al braccio , al gomit o, alle guan ce, al me nto .
Yinkou L o c a l i z z a z i o n e : ap pen a sotto l'angolo inferiore della scap ola. S i n t o m i : sangue dal naso ricorrente, nevralgia intercostale, postumi da malattie respiratorie. Tsubo extra-meridiano.
proprio peso, ad appoggiarsi invece di schiacciare. Le posizioni indicate per Tori hanno lo scopo di consenti re la pressione corretta nello Shiatsu.
49
V L E Z IO N E
Tori accosta le mani appoggiando il palmo. Partendo dalla zona interscapolare e finendo sulla quinta ver tebra lombare "rulla" tutta la schiena (figg. 49 e 50). Ogni passaggio va ri petuto per 3 volte.
Tori prende il braccio destro di Uke e lo pi eg a a 9 0 ° (fig. 45 ): pr em e a poll i ci sovrapposti su K o k o (fig. 51). Ts u bo sul margine esterno della scapola destra. Pressione di 10 secondi ripe tuta per 5 volte.
51
La pressione su questo tsubo va fat ta con Tori in posizione sul lato op posto. È un'eccezione! Di solito Tori, se è alla sinistra di Uke, preme sugli tsubo che stanno dallo stesso lato. Tuttavia, per poter premere efficacemente su Koko, la direzione della pressione tende a entrare sotto la scapola: per questo motivo preme lo tsubo del lato op posto. Le mani di Tori circondano la scapo la. La punta delle dita tende a tenere ferma la struttura ossea mentre i pol lici fanno pressione (fig. 52). nella pagina acc anto , in alto: le dita delle mani di Tori devono stringere i bordi della scapola, tenendola ferma
Koko: punto delle cento malattie L o c a l i z z a z i o n e : sulla quarta linea della schiena, a tre sun dalla linea mediana, all'altezza della quarta verte bra dorsale (fig. 53). S i n t o m i : tutti gli stati di debolezza e di deperimento, tutte le ipersecrezioni (es. catarro) croni che, vomi to.
Pressione su Koko
Tori si sposta verso i piedi, in modo da poter premere sulla zona dorsale bassa senza distorcere la propria posizione (fig. 54). Preme a pollici
sovrapposti su K a n y u fra D9-D10, h i y u fra D11-D12, J i n y u fra L2-L3. Questi tre tsubo sono a un sun e mezzo a fianco della linea mediana
53
della schiena e corrispondono in successione a: fegato, milza, reni. Ogni pressione va esercitata per 10 secondi e ripetuta per 3 volte (fig. 55).
Kanyu: Yu del fegato Localizzazione: sulla terza li nea della schi ena, al l'altezza di D9 e D10. S i n t o m i : disturbi di fegato, agi tazione, insonnia, disturbi visi vi, scarsa energia.
54
Hiyu: Yu della milza L o c a l i z z a z i o n e : sulla terza linea della schiena, all'altezza di D11 e D12 (fig. 56). S i n t o m i : disturbi digestivi o di assimilazione del cibo, diminuzione della memoria, catarro cronico, magrezza eccessiva, diarrea, gonfiori addomi nali. Pressione sulla Yu della milza
55
Jinyu: Yu dei reni L o c a l i z z a z i o n e : sulla terza linea della schiena, all'altezza di L2 e L3. S i n t o m i : disturbi renali d'ogni tipo, dolori lombari, occhiaie scure, stan chez za (fig. 57). Tori deve sem pre badare a premere perpend icolarme nte alla struttura su c ui si sta ap poggiando
56
Tori passa sul lato destro di Uke e ri pete tutta la sequenza iniziando da pag. 43. Quando ha terminato, ritorna sul lato sinistro e si mette in seiza, perpendi colarmente a Uke. Tori appoggia il palmo della mano si nistra sulla base del collo, mentre quello della destra va sulla zona lombosacrale. Rulla il bacino con la mano destra per 30 secondi, mentre la sinistra resta ferm a (figg. 58 e 59).
57
58
Tori ruota su se stesso, mettendosi parallelo a Uke. Preme bilateralmen te sulla seconda linea della schiena con i pollici, facendo un movimento a zig-zag veloce e forte (figg. 60, 61, 62 e 63). Procede dall'alto verso il basso, ripetendo il passaggio per 3 volte.
Zig-zag con i pollici sulla sec on da linea
59
Usando indice-medio-anulare ac costati, pr eme ruotan do sulla terza e quart a linea della schi ena. Ogn i pas saggio va ripetuto per 3 volte (figg. 64 e 65).
Rotazione sulla terza e quarta linea
60
Tori mette le mani a croce (palmo destro sotto) e striscia con forza sul la colonna vertebrale per tre volte (figg. 66 e 67).
Strisciare la colonna vertebrale
61
Tori si rimette in seiza perpendico larmente a Uke, poi appoggia la de stra sul sacro e la sinistra alla base del collo. Tiene le mani ferme per un minuto, badando soprattutto alle sensazioni che Uke gli trasmette (figg. 68 e 69).
Mani immobili
62
VI LEZION E
Tori si sposta in modo da avere da vanti a sé il bacino. Restando in sei za, preme a pollici sovrapposti (il si nistro sotto al destro) su Huchimen (dizione cinese), anche noto come punto "Namikoshi" o punto "del bot
tone della tasca dei pantaloni" (figg. 70 e 71). Pressione mantenuta per 30 secondi, ripetuta per 3 volte. Successivamente Tori ruota il gluteo con il palmo: in senso orario se si tratta dal gluteo destro e antiorario
63
64
Huchimen: buon salto L o c a l i z z a z i o n e : su un a linea imm agin aria che congiun ge l'apice del sacro alla spina iliaca anteriore. S i n t o m i : sciatica, dolori di schiena in gravidanza, per qualsiasi problema della bassa schiena, del bacino e delle gambe. Alcuni moderni, per evidente narcisismo, hanno il brutto vezzo di ribattez zare gli tsubo con i loro nomi di famiglia. Gli tsubo sono stati definiti con termini innumerevoli nel corso dei secoli. Mi sembra una pessima esibizio ne di cattivo gusto e malafede non citare almeno l'ultimo nome storica mente tramandato.
Rotazione del gluteo
se si tratta del sinistro. Effettua 10 rotazioni (figg. 72 e 73). In questo caso, stando Tori alla si nistra di Uke, la rotazione sarà in senso antiorario.
65
66
Il palmo di Tori poggia contro il mar gine inferiore della cresta iliaca. Non sulla parte carnosa del gluteo (figg. 74 e 75). Tori cambia posizione, appoggiando un ginocchio a terra e mettendosi parallelamente a Uke. A pollici so vrapposti, fa pressione su H o k o mantenendola per 30 secondi e ripe tendola per 3 volte (figg. 76 e 77). Tori ritorna in seiza, mettendosi per pendicolarmente a Uke. Con il gomi to sinistro preme su C h i p p e n , tsubo
Pressione su Hoko
Hoko: grembo e organi vitali L o c a l i z z a z i o n e : diversa dalla classica. Appena sotto l'osso della spina iliaca posteriore. S i n t o m i : disturbi intestinali, gonfiori addom inali , ritenzione urinaria.
67
68
Pressione su Chippen
Chippen: bordo che si piega L o c a l i z z a z i o n e : al centro della rotondità del gluteo. S i n t o m i : cistite, emorroidi, do lore lombare, tutti i disturbi del le gambe.
al centro del gluteo. Pressione man tenuta per 30 secondi e ripetuta per 3 volte (figg. 78 e 79). Tori ruota di nuovo il gluteo sempre in senso orario se si tratta del gluteo destro e antiorario se si tratta del si nistro. 10 rotazioni. Tori si sposta e prende la posizione con un ginocchio a terra. A pollici so vrapposti preme su I n m o n , mante nendo la pressione per 30 secondi e ripetendola per 3 volte (fig. 80).
69
81 Inmon: porta porpora L o c a l i z z a z i o n e : nel mezzo della coscia posteriore, d o v e premendo si sente un incavo (fig. 81). S i n t o m i : lombosciatalgia, gambe fredde, disturbi alla cir colazione delle gambe.
Pressione su Inmon
70
VII LEZIONE
Tori ritorna in seiza, tendendo l'e sterno della coscia di Uk e davanti al le proprie ginocchia. A pollici so vrapposti preme su F u s h i (figg. 82 e 83). Pressione mantenuta per 30 secondi e ripetuta per 3 volte.
Le mani stringono la coscia durante la pressione. La gamba di Uke de v'essere mantenuta ferma dalle quattro dita mentre i pollici premono lo tsubo. Tori si sposta verso i piedi. Sempre
71
Pressione su Yoryosen Pressione su Fushi
Fushi: città del vento L o c a l i z z a z i o n e : in posizione eretta e con il braccio lungo il fianco, il punto è sotto la punta del dito medio. S i n t o m i : problemi di cosce, gi nocchia, articolazione coxofe morale, gambe e schiena in ge nerale, per qualsiasi tipo di in tossicazione, piedi gonfi, dolo re sordo ai piedi.
72
in seiza e a pollici sovrapposti preme Y o r y o s e n , stringendo anche la gamba con le altre dita (figg. 84 e 85). La pressione viene mantenuta per 30 secondi e ripetuta per 3 volte. Tori prende il piede di Uke e lo gira verso l'esterno (fig. 86).
73
Yoryosen: fontana della collina Yang L o c a l i z z a z i o n e : prop rio sott o la tes ta del pero ne. S i n t o m i : qualsiasi problema muscolare, strappi, dolori da affaticamento, disturbi a ginocchia e gambe, mal di testa, disturbi alla cistifellea, stiti chezza, dolori lombari, tensione nervosa.
Preme a pollici sovrapposti su A s h i N o S a n l i (fig. 87) mantenendo la pressione per 30 secondi e per 3 vol te. Poi, con il palmo, strofina la parte di gamba dal ginocchio alla caviglia per 10 volte (fig. 88). È un punto da evitare in caso di ga strite, in quanto stimola la secrezio
74
ne acida dello stomaco. Usare inve ce Yoryosen. Secondo la tradizione, stimolare quotidianamente il punto Sanli man tiene il corpo in buona salute. Vi sono due Sanli sul corpo. Per distinguerli, vengono specificati co me "del braccio" o "della gamba".
Ashi No Sanli: Tre Li della gamba L o c a l i z z a z i o n e : quattro dita sotto la piega di flessione del ginocchio, fra tibia e perone, in un incavo del mu scolo (fig. 89). Sintomi: è un punto molto importan te, utile per una sintom atologi a estre mamente varia. Si usa per qualsiasi
disturbo in presenza di debolezza generale, qualsiasi problema di sto maco o intestino, digestione lunga, diarrea, tutti i disturbi agli occhi, stanchezza e dolori da affaticamen Pressione su Sanli e sfregamento del mu to alle gambe. s c o l o t i b ia l e
75
VIII LEZIONE
La "traduzione" del pensiero medico cinese antico in termini comprensi bili per noi può essere solo parziale. Spesso, sia la loro descrizione di sintomi che le cause da cui derivano non trovano corrispondenze nei no stri presupposti di patologia. Per esempio, secondo il pensiero medico-scientifico attuale una lom baggine viene descritta come dolore reumatico alla regione lombare spesso dovuto a raffreddamento; dai cinesi come "ristagno di vento mal sano, freddo ed umidità, nei canali del ki (meridiani)". La voce "sintomi" che accompagna ogni tsubo va quindi letta come un
Pressione su Sho zan a pollici accostati
78
adattamento alquanto arbitrario al nostro modo di concepire le altera zioni dell'organismo. Si considerano tre linee. A esterna, B mediana, C interna, procedendo dalla linea esterna verso l'interna. Sulla linea A lo tsubo è: H i y o (figg. 90 e 91). Sulla linea B lo tsubo è: S h o z a n (figg. 92 e 93). La pressione su Hiyo e Shozan va mantenuta per 30 secondi. Ogni pressione sulla linea C va man tenuta per 5 secondi, procedendo sempre dall'alto verso il basso (fig. 94). Sulle linee A e B vengono premuti
soltanto gli tsubo. L a l i n e a C v i e n e
invece trattata in tutta la sua lun ghezza, senza considerare alcuno tsubo in particolare. Tori preme per sei volte consecutive Hiyo sulla linea A, poi fa lo stesso su Shozan sulla linea B, poi ripete sei passaggi sulla linea C (fig. 95).
L e t re l i n e e d e l l a g a m b a
La linea più interna viene premuta in tutta la sua lunghezza
79
Hiyo: Yang che prende il volo L o c a l i z z a z i o n e : partendo da lato del malleolo esterno, risalire vertical mente con un dito. Dove il dito si ferma è il punto, solitamente più sensibi le degli altri circostanti. S i n t o m i : mal di testa, vista annebbiata, naso chiuso, sangue dal naso, dolori articolari da freddo o umido, esaurimento nervoso, dolori alle gambe. Le mani circondano la gamba, strin gendola durante la pressione dei pollici. Senza questo accorgimento la pressione può diventare inutil mente dolorosa. In alternativa ai pol lici sovrapposti, si possono usare i pollici accostati.
80
Scopo di questa parte del kata è di fare sperimentare, sia a Tori che a Uke, come la pressione su un unico tsubo influenzi effettivamente tutta una parte del corpo. Nelle lezioni di Shiatsu è abitudine e tradizione che s'invertano i ruoli: chi
Shozan: montagna che sostiene L o c a l i z z a z i o n e : al centro della V rovesciata che compare sul polpaccio facendolo contrarre. S i n t o m i : spasmi muscolari, emorroidi, stitichezza, crampi alle gambe, dolori ai quattro arti.
inizialmente era Tori, diventa poi Uke. Tori spinge il tallone verso il gluteo, tiene in quella posizione per 10 secondi e poi lascia (fig. 96). Ripete re per 3 volte. La spinta è soltanto una. Quando il
tallone tocca il gluteo, o comunque la gamba raggiunge il massimo della flessione, Tori eviti delle "spintarel le" aggiuntive. La mano libera di Tori è appoggiata sul bacino per evitare che si allontani da terra durante la flessione (fig. 97).
81
IX L E Z I O N E
Le posizioni di Tori in fotografia sono "quelle"! Vanno imitate senza varia zioni o modifiche. Quei particolari modi di porsi derivano da una sele zione avvenuta nei secoli fra gli in numerevoli altri possibili e consento no a Tori di appoggiarsi stabilmente su Uke, generando quella pressione costante e profonda caratteristica dello Shiatsu. La grande differenza fra lo Shiatsu e gli altri approcci manuali consiste nel modo con cui viene trattata la zo na di pressione. Non sto dicendo che lo Shiatsu sia migliore degli altri! Sostengo che ha, invece, delle rego le ben definite per la sua pratica e che solo se queste regole vengono
esterno I sei tsubo della caviglia
seguite si o tten gon o
buoni risultati. Nello Shiatsu, la pressione ha origi ne dall'addome di Tori, non da un uso della forza muscolare delle braccia. Per questo motivo Tori si addestra ad assumere una posizio ne con la quale usare "hara" (l'addo me). Per i Giapponesi l'addome è la sede della forza, il centro da cui poi arriva alle estremità. Tori ruota con il corpo, rivolgendosi verso i piedi di Uke. Con ambedue i pollici preme bilateralmente sui 3 tsubo (esterni ed interni) della cavi glia (figg. 98, 99 e 100). Pressione di 10 secon di, ripetu ta per 3 volte. Gli tsubo sono opposti l'un l'altro, al la stessa altezza (figg. 101 e 102).
interno
98
83
84
85
Taikei: valle suprema
Interni
Esterni
TAIKEI R.2 SHOKAI 6 KE NKO KU 3
KO NR ON SHI NMYA KU KIN MON
V.60 62 63
N.B. Le sigle R e V stanno per Rene e Vescica. I numeri corrispondono alla numerazione convenzionale de gli tsubo sui meridiani.
L o c a l i z z a z i o n e : fra il malleolo interno e il tendine d'Achille, appena sopra il calcagno. S i n t o m i : distorsione della cavi glia, vertigini, nausea, sin ghiozzo, mal di denti, sensazio ne di freddo dopo una febbre.
Shokai: mare luminoso L o c a l i z z a z i o n e : sotto la punta del malleolo interno in un incavo sensibile alla pressione. S i n t o m i : sensazione di intontimento, desiderio costante di dormire, tri stezza, disturbi agli organi sessuali femminili, disturbi ai reni, stanchezza dei quattro arti, disturbi nervosi, stitichez za e diarrea mattuti na.
Kenkoku: valle illuminata L o c a l i z z a z i o n e : proseguendo su una linea che congiunge i due punti precedenti, il punto si trova in un incavo di due dita anteriore al malleolo interno. S i n t o m i : cistite, mest ruazioni irregolari, mal di gola, convulsioni infantili.
Konron: montagna di Kun Lun L o c a l i z z a z i o n e : fra il malleolo esterno ed il tendine d'Achille, in un in cavo. S i n t o m i : mal di test a, dolore lomb are, slog atura della caviglia, crampi al le gambe , paralisi della ga mb a, part o difficile.
86
Shinmyaku: meridiano dell'ora fra le 15 e le 17 (vescica) L o c a l i z z a z i o n e : direttamente sotto il malleolo esterno in un incavo, dove la pelle cambia colore. S i n t o m i : insonnia, mal di testa, alta pressione, per tutti i postu mi da trauma, ronzio alle orec chie, vertigini, dolore al collo del piede e al ginocchio.
Kinmon: porta d'oro L o c a l i z z a z i o n e : in un incavo, sull'articolazione fra calcagno e cuboide. S i n t o m i : lombosciatalgia, con vulsioni infantili, dolore al bas so ventre, vomito.
Tenendo la caviglia con una mano, con l'altra Tori flette (fig. 103) ed estende (fig. 104) la caviglia per 10 volte.
87
88
X L E Z IO N E
Tori si sposta, in modo da avere da vanti a sé i piedi di Uke. Fa appog giare il dorso di un piede sulla pro pria cosci a (fig. 105) e, con il gomito ,
preme sui tre tsubo centrali alla pianta del piede (fig. 106). Ogni pressione va ripetuta per 10 volte e mantenuta per 3 secondi.
Il dorso del piede deve ben po ggiare sulla coscia di Tori
89
Di questi tre tsubo, quello più vicino alle dita è Y u s e n e quello di mezzo il C e n t r o d e l p i e d e . Il terzo, il più vici
1 07
no al tallone, ha un effetto simile al secondo e non ha denominazione nota (all'autore) (fig. 107).
Yusen: sorgente gorgogliante L o c a l i z z a z i o n e : sulla pianta del piede, al vertice della V in vertita osservabile fra la base dell'alluce e te altre dita.
Pressione sui tre tsubo della pianta del piede
90
S i n t o m i : dolore alle tempie, in coscienza (punto di rianimazio ne), epilessia, bocca secca e sete, urinazione difficile o dolo rosa.
Centro del piede L o c a l i z z a z i o n e : sulla linea med iana , un sun sotto Yus en. S i n t o m i : mestruazioni troppo abbondanti o di durata eccessiva, mal di testa, spasmi dell'utero.
Tori piega la gamba di Uke e, tenen dola verticale, circonda la caviglia con le mani scuotendo il piede per 10 secondi, solo 1 volta (figg. 108 e 109). Tori si sposta all'esterno . Con l a ma -
91
Modo di afferrare il piede prima della vibra zione
no sinistra tiene il piede (fig. 110), mentre con la destra fa vibrare le di ta per 10 secondi. Solo 1 volta (fig. 111).
92
93
94
Rotazione simultanea della scapola e del gluteo (figg. 112 e 113). Per esempio Tori è sul lato sinistro di Uke. Appoggia il palmo della mano sinistra sulla scapola sinistra, men tre l'altra mano va sul gluteo destro. La scapola va ruotata in senso antio rario, il gluteo in senso orario. 10 ro tazioni.
RIPETERE LA SEQUENZA SUL L'ALTRO LATO (DA PAGINA 43)
95
96
Nella pagina accanto, sopra: le mani sovrap poste strisciano dalla base del collo alla fine della colonna vertebrale; sotto: modo di prendere la mano durante la trazione delle dita. In questa pagi na, l'indice e il medio del la mano di Tori sono le dita che fanno tra zione
Tori sovrappone le mani e striscia due volte la colonna dall'alto verso il bass o (fig. 114). Trazione delle falangi d'ogni dito, ini zia ndo dal mign olo (figg. 115 e 116). Ripetere sull'altra mano.
97
98
Tori si alza in piedi e, prendendo ambedue i polsi, esegue una trazio ne ruotando contemporaneamente 10 volte le braccia nei due sensi (fig. 117).
99
XI LEZIO NE
Tori si alza, andando in seiza dietro la testa di Uke, che si distende in po sizione supina. Infila le mani sotto il collo e, con le dita, compie un movimento di di
stensione ed allungamento della muscolatura posteriore. Ripetere per 5 volte (fig. 118). Poi fa passare gli avambracci incro ciati sotto il collo, finendo con le ma-
101
102
ni sullo spazio sottoclavicolare (fig. 119). Da questa posizione, dolce mente, porta il mento di Uke a tocca re lo sterno. Ripete ancora la stessa manovra di distensione della muscolatura del collo già effettuata (fig. 120).
Tori si alza e si mette in seiza davan ti a un braccio di Uke. A pollici so vrapposti e ben circondando l'avam braccio con le mani, preme sul S a n l i d e l b r a c c i o (fig. 121). Pressione mantenuta per 10 secondi e ripetuta 5 volte.
103
Te no Sanli: Sanli del braccio L o c a l i z z a z i o n e : a braccio teso, tre dita sotto la piega del gomito. Lo tsu bo è particolarmente sensibile alla pressione (fig. 122). S i n t o m i : nervosismo ed eccitazio ne, facilità a tonsilliti e faringiti, acne e brufoli, dolori al braccio.
Tori pre nde la ma no di Uke e pre me su G o - K o k u , tsub o della ma no (fig. 123). La dire zion e del la pres sio ne è
104
verso il cen tro del palm o. Pres sion e man ten uta per 5 secondi e ripetuta per 3 volte .
Go-Koku: riunione delle valli L o c a l i z z a z i o n e : con la mano verti so, ronzio d'orecchi, gonfiori addo cale e a dita diritte stringere il pollice minali, dolore del braccio e della contro l'indice. Lo tsubo è sulla som mano. mità muscolare che si forma (fig. 124). 12 4 S i n t o m i : mal di gola e di denti, affa ticamento degli occhi, brufoli sul vi
Tori ripete il trattamento sull'altro braccio, poi ritorna in seiza dietro la testa di Uke. Solleva la testa e l'ap poggia di nuovo sulle proprie ginoc c h i a (fig. 125). A pollici sovrapposti, ripetendo ogni pressione per 3 volte e mantenendo per 3 secondi, Tori preme: 1
In questa fase dell'apprendimento dello Shiat su. l'allievo esegue una sequenza anche intesa al l'esercizio dei suoi movimenti. Per questo motivo ripete due spostamenti dalla testa al braccio. 1
1 . Fr a le du e sop rac cig lia (fig. 126) 2 . All'attaccatura 127).
dei
capelli
(fig.
3. Sulle te mp ie (fig. 128). Questi tsubo sono indicati soprattut to per il mal di testa. Poi appoggia delicatamente i polpa strelli dei pollici sugli occhi ed effet tua un movimento rotatorio per 10 secondi (fig. 129).
10 5
10 6
10 7
10 8
109
110
Preme la parte carnosa del palmo contro le orecchie e allontana bru scamente le mani. Ripetere per 3 volte (figg. 130 e 131). Tori, stringendo il padiglione aurico lare fra pollice e indice, ne strofina tutta la superficie finché la pelle non si arrossa e scalda (fig. 132). Poi appoggia le mani ai lati della te sta tenendole immobili per 3 minuti,
111
112
uniformando le proprie fasi respira torie a quelle di Uke (fig. 133). Tori badi a non respirare sul viso di Uke. Dopo aver così concluso il kata, Tori si alza e lascia Uke nella posizione in cui si trova per almeno 5 minuti.
Ciò consente ad Uke di assestarsi su un nuovo equilibrio interiore. Questa pausa è essenziale per il mi glior risultato dello Shiatsu e deve rientrare nel tempo previsto per il trattamento. Soprattutto d'inverno, conviene che Uke venga coperto. Molto spesso, durante e dopo lo Shiatsu, la tempe ratur a del corp o si ab bas sa ed è faci le avere sensazioni di freddo.
113
La Federazione Itali taliana ana Shiatsu Sh iatsu
È sorta da poco la Federazione Ita liana Shiatsu. Anziché concepirla come un aggregato di scuole, è sta to considerato più realistico inten derla come una proposta allargata al maggior numero di singoli operatori, tutti accomunati dalla pratica dello Shiatsu. Dallo statuto: L'Associazione, con scopo culturale e senza fine di lucro, si propone lo studio e la diffusione in Italia dello Shiatsu, arte autonoma di derivazio ne taoista, basata su un trattamento manuale, mediante pressioni ese guite sul corpo, finalizzata a fornire all'individuo i mezzi e le informazioni con i quali raggiungere e mantenere il proprio benessere. I Soci Fondatori sono professionisti esperti di Shiatsu, che rappresenta no diverse realtà nell'insegnamento e nella pratica professionale in Italia e sono quelli che, dando vita all'As sociazione, si rendono garanti verso i Soci del mantenimento dello spirito originario della stessa. Le finalità dell'Associazione sono: a) unire coloro che pratican o e inse gnano lo Shiatsu, favorendo il confronto e lo scambio di espe rienze, in uno spirito di amicizia e
di collaborazione, indipendente mente dalla Scuola di apparte nenza e dallo stile praticato; b) adop erars i pe rché lo Shia tsu venga riconosciuto presso gli ambienti istituzionali quale arte valida, efficace e autonoma, co me già avviene per altre discipli ne naturali; c) garantire la corretta informazione del pubblico, la tutela dello stes so, delle scuole e dei professioni sti associati, attraverso un elenco aggiorn ato di questi; d) pro muo ver e tra i m em br i lo scambio di documentazione, di informazioni tecniche ed organiz zative, tendenti a migliorare la preparazione culturale ed il ne cessario aggiornamento profes sionale, organizzando riunioni, convegni, corsi, stage a livello lo cale, nazionale ed internaziona le, nonché attività editoriale e di comunicazione; e) curare i rapporti con altre orga nizzazioni similari, nazionali ed internazionali, potendo la stessa Associazione affiliarsi e federar si, promuovere rapporti e costitui-
11 5
re organismi con associazioni an che al di fuori dello Shiatsu, che abbiano obiettivi affini, quali il mi glioramento della qualità della vi ta e del benessere delle persone; f ) rendersi garanti della professio nalità dei propri associati, oper an do per costituire un albo profes sionale e vigilando sulla formazio ne e l'aggiornamento dei Soci, at traverso opportuni strumenti. Il recapito postale della Federazione Italiana Shiatsu è in piazza S. Agostino 24 - 20123 Milano, tel. 02/48007229, fax 4983662
116
INDICE
Introduzi one
pa g.
7
»
9
»
10
I Le zi one
»
13
II Lez ion e
»
27
III Le zi one
»
31
IV Le zi one
»
43
V Le zi on e
»
51
VI Lezi one
»
63
VII Lez ion e
»
71
VIII Lez ione
»
77
IX Lez ion e
»
83
X Le zio ne
»
89
XI Lez ion e
»
101
La Federazion e Italiana Shiat su
»
115
Lo Shi ats u L'or igin e dello Shi ats u
117
Finito di stampare nel mese di maggio 1995 presso le Grafiche Milani Segrate (Milano)