CANTO
Abbiamo visto che una respirazione corretta è fondamentale per il canto e per ogni emissione vocale professionale. professio nale. Abb Abbiamo iamo anche anche appurato che la respirazione diaframm diaframmatica atica o costo-diaframmatica è da preferire perchè perchè permett permettee il rilassamento rilassamento della della parte alta del busto, busto, assegnando assegnando il lavoro lavoro solamente solamente alle alle muscolature della cintura addominale. L’individuazione della sede della presa di fiato e L’individuazione fiato e il suo allenamento dovrebbe essere uno dei punti focali dell’insegnamento del canto, ma purtroppo viene molto spesso tralasciato o relegato in secondo piano. In questo post voglio proporti tre semplici esercizi per individuare e inquadrare le muscolature lomboaddominali, e per prendere coscienza di quali sono le muscolature preposte alla respirazione nel canto. Attenzione: non si tratta di bod building, cioè gli esercizi non servono per rafforzare i muscoli, ma per memorizzare il lavoro muscolare che serve per una corretta respirazione.
Primo esercizio.
!i inizia praticando alcune serie di respirazioni profonde allo scopo di ossigenare bene il sangue. "oi si inspira profondamente e si trattiene il fiato. A questo punto, tenendo le gambe leggermente divaricate, si piegano le ginocch ginocchia ia e si appoggiano appoggiano le le mani sulle cosce, cosce, appena sopra sopra le ginocchia, ginocchia, tenendo tenendole braccia ben distese. #’ la stessa posizione che si tiene quando ci si vuole riposare dopo una lunga corsa.
I muscoli lombari in questo modo sono liberati dal loro compito di mantenere eretta la colonna vertebrale. $ra, mentre siamo sempre in apnea, cerchiamo di %spostare il fiato& dall’addome ai lombi in senso orizzontale 'non in senso verticale dall’addome al torace(. In questo modo si mettono in evidenza sia il collegamento dei muscoli lombari con gli addominali, sia il lavoro dei muscoli lombari nella manovra dell’appoggio dell’ appoggio respiratorio. respiratorio. )
Secondo esercizio.
*uesto esercizio va praticato nella stessa maniera del primo, con le stesse modalit+ e sempre in apnea, ma a polmoni vuoti, il che lo rende leggermente pi faticoso ma molto pi efficace. Il movimento dei muscoli lombari in questo caso risulta pi evidente, rendendo cos l’idea di quanto sia interessata questa muscolatura nell’atto respiratorio, e di come sia determinante il suo coinvolgimento per la respirazione corretta.
Terzo esercizio.
i si mette in posizione verticale ben eretta, con la nuca e i talloni appoggiati ad una parete 'è la postura del %corazziere& che abbiamo visto nell’articolo %La respirazione corretta&(. /opo aver inspirato profondamente, si pronuncia un “s” dura 'come nella parola %sonno&( molto vigorosa, espellendo tutto il fiato accumulato nei polmoni. Attenzione: durante l’espulsione del fiato, l’addome non deve rientrare minimamente per tutto il tempo necessario allo svuotamento completo dei polmoni, anzi deve essere dilatato ulteriormente. Anche se tutto ci0 pu0 sembrare illogico, una volta imparato è di grande efficacia. Lo svuotamento completo del fiato deve durare 4 o 5 secondi, non di pi. In questo esercizio, le modalit+ di espulsione e pressurizzazione del fiato ricordano molto da vicino l’emissione di una nota acuta, e quando sar+ possibile tradurre nel canto la stessa manovra, si potranno avvertire tutti i benefici di una respirazione che interessi l’area lombare.
Infine voglio ricordarti che non esistono coloro che molto spesso vengono frettolosamente bollati come stonati, perchè la respirazione corretta e il corretto dosaggio del fiato cancellano ogni incertezza nell’intonazione e rendono agile e duttile l’atto canoro.
LA SEDE DELLA PRESA DI FIATO
! “ MANTICE” …………………..
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I polmoni possono essere immaginati come due sacchi elastici la cui cavit+ è permanentemente in comunicazione con l’aria atmosferica tramite le vie aeree. Il muscolo respiratorio pi importante, anche per il suo ruolo nel canto, è il diaframma, senza il quale non è possibile respirare in modo adeguato. I muscoli ausiliari e quelli della parete addominale intervengono in modo evidente nel corso dell’inspirazione e dell’espirazione forzate.
2el corso dell’inspirazione, il diaframma si abbassa per la contrazione delle sue fibre muscolari, aumentando in questo modo il volume della cavit+ toracica 'e dei polmoni( in senso verticale. ontemporaneamente i muscoli intercostali si contraggono spostando le costole verso l’alto e verso l’esterno, incrementando in questo modo il volume della cavit+ toracica in senso orizzontale. *uesto aumento attivo delle dimensioni della cavit+ toracica determina l’espansione dei polmoni e l’inspirazione di aria dall’esterno. In condizioni normali l’espirazione invece è del tutto passiva ed è conseguente al rilasciamento dei muscoli respiratori che si erano contratti precedentemente. 2el corso dell’espirazione 'cioè quando l’aria viene espulsa all’esterno( il diaframma non interviene attivamente, ma è spinto verso l’alto dai visceri addominali schiacciati in precedenza dal movimento verso il basso del diaframma stesso. *uesto nel corso della respirazione normale. 3a durante l’espirazione forzata, cioè quando si forza la fuoriuscita del l’aria dai polmoni durante il cento, che cosa avviene4 5orniamo un attimo indietro. Alla luce di quello che abbiamo visto possiamo fare due importanti considerazioni: "#
l diaframma $a funzione di stantuffo% cio& di risucc$iare l’aria nei polmoni#
'#
Non pu( in nessun modo esercitare pressioni c$e innalzino il pavimento polmonare perc$& le sue funzioni si concludono una volta c$e i polmoni sono riempiti#
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La pressione dell’aria sotto la laringe nell’espirazione forzata e nel canto, si ottiene quindi con l’attivazione di altre muscolature. /unque si dovrebbe rivedere la definizione classica di “appoggiare sul diaframma” sostituendola con “appoggiare sulla cintura addominale” . Infatti i muscoli che entrano in azione durante l’espirazione forzata comprimendo il contenuto addominale sono: l’obliquo esterno, l’obliquo interno, il quadrato dei lombi, il traverso dell’addome, il retto dell’addome, il gran dorsale. Interessante un dato su una ricerca del )789 fatta da foniatra 3. ossi che afferma tra le altre cose: 2el canto le voci gravi consumano molti centimetri cubi d’aria in pi rispetto alle voci acute. !i è potuto dimostrare che i bravi cantanti professionisti consumano quantit+ di fiato molto contenute rispetto ai meno esperti. 2el %registro misto& ottenuto dalla somma dei registri di testa e di petto, il consumo di fiato è maggiore che nei registri inferiori di ogni voce. A questo punto è bene introdurre due concetti importanti che sono l’appoggio e il sostegno respiratori.
!’appoggio è quella componente del controllo dell’espirazione 'cioè quando si butta fuori il fiato( con la quale si rallenta la salita del diaframma attraverso la contrazione di alcune fasce
muscolari.
l sostegno è quella componente del controllo dell’espirazione con la quale si produce un aumento della pressione addominale che facilita la risalita del diaframma.
L’appoggio, quindi è quella condizione che a fine inspirazione 'cioè una volta terminato l’immagazzinamento di aria nei polmoni( controlla il diaframma verso il basso, controllando la sua spontanea tendenza a risalire e facendo s che il ritorno non sia veloce ma legato alle esigenze dell’emissione vocale. 2el corso della frase musicale la pressione dell’aria diminuisce a causa del consumo di aria durante il canto, quindi a questo punto per mantenere la pressione desiderata il diaframma inizia a salire accompagnato dall’azione dei muscoli addominali. Allora, da una fase di appoggio iniziale si passa gradatamente ad una fase di sostegno. *uesti due fattori 'appoggio e sostegno( devono essere ben bilanciati in quanto utilizzando la sola funzione di appoggio, il diaframma è forzato nell’abbassamento e non è in grado di controllare la pressione aerea sotto la glottide. La conseguenza è un canto con una vocalit+ %pesante& e una sensazione di oppressione del torace. Al contrario, chi eccede nel sostegno e %spinge& solamente, per ottenere una pressione sufficiente è costretto ad impegnare la muscolatura della laringe, cioè a %stringere la gola&.
;
Nel dettaglio% all’azione dei muscoli espiratori si contrappone in funzione antagonista il diaframma% c$e & mantenuto in posizione inspiratoria.
In altre parole, se immaginiamo i nostri polmoni come un mantice, dobbiamo impedire la risalita troppo veloce del diaframma che provocherebbe una inutile dispersione del fiato, proprio come succederebbe ad un mantice a cui viene esercitata una pressione eccessiva. !e durante il canto la pressione espiratoria aumenta o diminuisce improvvisamente, il suono cresce o cala, quindi una intonazione non perfetta deriva spesso dal cattivo dosaggio del fiato, cioè da un imperfetto utilizzo dell’appoggio e del sostegno respiratori. !u come deve avvenire tutto questo i libri sono pieni di metodologie a volte anche in contraddizione tra di loro, ma comunque quasi tutte concordanti sul fatto che non deve essere coinvolta la parte pi) alta della muscolatura toracica. 5utto ci0 pu0 apparire difficile, ma con un buon allenamento si riesce tranquillamente ad imparare e automatizzare ogni fase della respirazione. icorda: la respirazione & fondamentale nel canto# *olo c$i respira nel modo corretto riesce a cantare in modo corretto+
APPOGGIO E SOSTEGNO RESPIRATORI
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#ntriamo ancora pi dettagliatamente in quelle che sono le due componenti pi importanti della respirazione nel canto: l’appoggio e il sostegno respiratori.
Abbiamo visto nel post %La sede della presa di fiato&, che l’appoggio nel canto è quella componente del controllo espiratorio attraverso la quale il soggetto rallenta la salita del diaframma. 'Attraverso la contrazione dei muscoli intercostali esterni e del dentato posteriore e superiore(. i0 si ripercuote nel controllo del grado di pressione sottoglottica 'cioè al di sotto delle corde vocali( soprattutto nella prima fase dell’espirazione. Il sostegno respiratorio è quella componente del controllo espiratorio attraverso la quale il soggetto, esercitando una contrazione della muscolatura della parete addominale 'prevalentemente a carico degli obliqui(, arriva a produrre un aumento di pressione all’interno dell’addome che facilita la salita del diaframma. i0 si ripercuote in un aumento della capacit, di regolazione della pressione sottoglottica in tutti i momenti, ma soprattutto al termine dell’espirazione. "er quello che riguarda le muscolature interessate: le componenti muscolari intercostali esterne sono prevalenti nell’appoggio< le componenti muscolari addominali sono prevalenti nel sostegno, e le componenti intercostali interne potenziano il sostegno a fine fase. L’appoggio propriamente detto, quindi, è quella tecnica complessa, che permette a fine inspirazione, cioè quando abbiamo immagazzinato tutta l’aria nei polmoni, il controllo del diaframma verso il basso e il suo allargamento 'pensa alla pelle di un tamburo ben tirata(. In questo modo si controlla la sua spontanea tendenza a risalire, facendo s che il ritorno non sia veloce, ma legato alle esigenze dinamiche dell’emissione 'piani, forti, acuti, gravi ecc..(. !e per0 l’equilibrio tra i due fattori di appoggio e sostegno respiratori viene sbilanciato da un eccessivo e costante appoggio durante tutta la frase musicale, il diaframma è forzato nell’abbassamento e non è in grado di controllare la pressione e il flusso aereo.
=
Il cantante che sbaglia la respirazione e attua un eccessivo appoggio respiratorio si riconosce immediatamente dalla classica postura che è costretto ad assumere a causa del collassamento dello sterno e del torace: la cosiddetta %postura del gorilla%, caratterizzato dalla rotazione in avanti delle spalle. /al punto di vista dell’emissione, le conseguenze pi comuni di questo errore sono riscontrabili in quelle vocalit+ definite %pesanti&, e siccome insieme al diaframma si finisce per affondare anche la laringe, si tende cioè a tenerla abbassata, l’intonazione sar, spesso calante. '5i ricordo che in ogni fase dell’emissione cantata, e anche durante l’emissione di note acute, la laringe
deve essere mantenuta in posizione rilassata come durante il normale regime di conversazione. !i deve impedire cioè la sua escursione verso l’alto o verso il basso(. *uindi è importante che ad un iniziale appoggio respiratorio si sostituisca gradatamente la sensazione di un maggior sostegno respiratorio, per accompagnare la riduzione progressiva del volume polmonare causata dal consumo d’aria durante il canto. 3olto spesso i cantanti domandano se un allenamento di ginnastica respiratoria possa aumentare la capacit+ polmonare. Il punto non è questo. La ginnastica respiratoria è certamente utile, ma non per aumentare la capacit+ polmonare, bens per allenare e tonificare le muscolature preposte alla respirazione. icorda: nel canto la uantit, di aria inspirata & molto meno importante della sua espirazione regolare% del suo dosaggio e della capacit, di saperla gestire#
LA RESPIRAZIONE CORRETTA
!appiamo quanto sia importante una corretta respirazione per chiunque voglia utilizzare la voce in modo professionale. Il cantante o l’attore di teatro hanno bene in testa che la qualit+ della loro emissione vocale passa attraverso un corretto utilizzo del fiato. >
2ell’articolo %La sede della presa di fiato&, abbiamo visto quali sono i meccanismi e le muscolature che regolano l’inspirazione e l’espirazione forzate, e il ruolo del diaframma nel ciclo respiratorio. 2ell’articolo %Appoggio e sostegno respiratori& abbiamo conosciuto l’importanza di queste due componenti per il controllo della respirazione. ?ediamo ora come si impara una corretta manovra di richiamo dell’aria nei polmoni.
i sono molti gesti quotidiani dai quali si pu0 attingere per memorizzare una giusta manovra inspiratoria, ecco un elenco dei pi comuni e utili:
Il gesto che si compie quando si annusa un iore.
"robabilmente ti sarai meravigliato, pensavi forse a qualcosa di difficile e tecnico. 3a questo gesto è ampiamente ricordato nei trattati di canto, perchè è rilassato e consente una presa di fiato lenta e profonda e quindi efficacissima, soprattutto prima di frasi cantate particolarmente lunghe o prima di acuti impegnativi.
!a postura del corazziere. $ttimi risultati si ottengono se si pone attenzione a mantenere una
corretta postura. *uesta, come si intuisce dal nome, prevede una posizione eretta e impettita proprio come un corazziere sull’attenti. !i memorizza facilmente appoggiando sia i talloni sia la nuca ad una parete. In questo modo la cassa toracica è sostenuta dalla riserva d’aria contenuta nei polmoni, che costringe alla totale inerzia la parte alte del busto concentrando l’atto respiratorio nella parte addominale.
Il singhiozzo. #’ il gesto che ricorda da vicino il movimento che si pratica quando è necessario
riprendere velocemente fiato tra una frase e l’altra durante un passaggio musicale molto veloce. In questi casi non è possibile inalare aria attraverso il naso e lo si fa attraverso la bocca, proprio come in un singhiozzo, cercando di immagazzinare tutta l’aria che serve per il passaggio successivo.
!o s"adiglio rapido. L’aria anche qui viene inalata attraverso la bocca, ed è ben riconoscibile il
movimento a carico delle strutture addominali. La presa di fiato è decisa ma rilassata.
Il #oca"olario sulla pancia. "er visualizzare in maniera semplice e immediata una respirazione
corretta, questo espediente pu0 sembrare banale e ingenuo 'anche perchè molto inflazionato(, ma al contrario aiuta anche visivamente a stabilire la connessione tra la corretta respirazione e l’area addominale.
Inclinarsi in a#anti su un appoggio. #’ una variante del vocabolario sulla pancia. Anche questo
espediente serve per visualizzare immediatamente l’area preposta alla respirazione corretta, ma questa volta si pratica in piedi, con il busto leggermente inclinato verso un appoggio all’altezza dell’addome. In questo modo, se l’atto respiratorio viene praticato correttamente e vengono interessate le strutture 8
addominali, tutta la figura osciller+ in avanti e indietro assecondando i movimenti delle fasce muscolari della parte bassa del busto.
ome vedi sono gesti semplicissimi ma efficacissimi, e da questi si deduce che: La presa di fiato deve essere sempre praticata attraverso le narici quando le pause musicali lo consentono. In caso di passaggi musicali molto veloci, la presa di fiato pu0 avvenire attraverso la bocca, ma
velocemente con un gesto che ricordi in qualche modo il singhiozzo.
La presa di fiato deve essere a carico dell’area lombo-addominale e non deve interessare la parte alta della cassa toracica. /eve essere inspirata solo la uantit, di fiato necessaria alla frase musicale da affrontare. Al termine di ogni frase è bene liberarsi del fiato inutilizzato. icorda che una emissione vocale corretta passa attraverso una respirazione corretta. 2on si pu0 prescindere da questo. hiunque voglia utilizzare la voce in maniera professionale deve passare attraverso lo studio e la memorizzazzione di una tecnica respiratoria che gli consenta di raggiungere un’organizzazione perfetta nella gestione dell’aria. #’ raccomandabile quindi non affrontare nessun’altro aspetto dell’emissione cantata senza prima avere ben chiari tutti gli aspetti di una corretta respirazione.
INTRODUZIONE
ome gi+ scritto nella pagina %!iamo tutti cantanti&, chiunque parli in modo corretto dal punto di vista meccanico, è sicuramente in grado di riprodurre tale operazione durante il canto. *uesta è una sacrosanta verit+ ma@. ’è sempre un %ma& in tutte le cose.
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$gnuno di noi ha cominciato a cantare da autodidatta perchè dotato di una discreta voce, magari con un bel timbro naturale e con una buona intonazione. Il fai-da-te pu0 continuare per anni o anche per sempre se non si hanno grosse pretese e si continua ad esercitare il canto per divertimento, ma se si vuol fare qualcosa di pi impegnativo allora tutto ci0 non è pi sufficiente. n cantante che si voglia cimentare in questa attivit+ in modo non dilettantistico deve avere tre obiettivi fondamentali:
"#
!o studio dell’anatomia e della fisiologia delle strutture preposte al canto
'#
Affidarsi il prima possibile alle cure di un bravo maestro
.#
mparare almeno le basi di teoria musicale
2on si pu0 prescindere da questi tre punti. "er quanto riguarda il maestro di canto, come riconoscere un bravo maestro e quale tecnica di canto adottare, avremo modo di parlarne pi avanti. Le basi di teoria musicale le puoi trovare nei miei post che mi riprometto di pubblicare con cadenza breve. Intanto soffermiamoci sull’anatomia e il funzionamento del nostro “strumento” . !i possono inquadrare tre sezioni preposte al canto in base al cammino che percorre il suono: !a sede della presa di fiato (il mantice)
!a laringe e le corde vocali (produzione del suono)
!e cavit, di risonanza (timbro e amplificazione del suono)
La presa di fiato è di fondamentale importanza nel canto perchè spesso una intonazione non corretta deriva dal cattivo dosaggio del fiato, ed è determinante anche per il controllo della postura della laringe, in quanto una laringe che tende a salire nell’emissione delle note acute 'movimento fisiologico ma che deve essere ostacolato nel canto(, tende ad invertire direzione se sollecitata da una maggiore erogazione di
fiato. B quindi determinante per un cantante imparare e memorizzare una giusta tecnica respiratoria.
)C
$ggi è quasi universalmente riconosciuta l’importanza della respirazione addominale nel canto, e in seguito vedremo nel dettaglio come eseguirla nel modo corretto e perchè è
preferibile rispetto ad altri metodi di respirazione. Il termine %respirazione addominale& usato correntemente nella didattica, potrebbe essere per0 fuorviante, perchè una tecnica respiratoria professionale deve prevedere un lavoro coordinato tra diaframma e costole inferiori (fluttuanti) , per l’attivazione di una respirazione cosiddetta %costo-diaframmatica&. *uesta respirazione è determinante per ottenere il rilassamento delle strutture della parte alta del petto 'muscoli, tendini e quant’altro( che in caso contrario andrebbero ad interagire con la muscolatura delle corde vocali, impedendone il corretto funzionamento. L’argomento del mio prossimo post LA !#/# /#LLA "#!A /I DIA5$ sar+ dunque su come individuare e instaurare una corretta respirazione professionale.
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